RIUSCIRE LA RINVESTIMENTO NEL QUADRO DELLA CESSIONE
( 150 0B TER )
L'apporto-cessione consiste nel conferire le proprie quote sociali a una nuova holding creata per l'occasione al fine di beneficiare di un differimento della tassazione del plusvalore mobiliare.
In questo contesto è necessario reinvestire i guadagni generati a seguito della vendita della società, che avviene in una seconda fase, per beneficiare di questo differimento della tassazione (articolo 150-0 B Ter del CGI).
A tal fine, è necessario reinvestire il 60% del ricavato della vendita della propria azienda, entro due anni dalla vendita, in progetti diretti o tramite fondi idonei al regime.
Esiste un numero crescente di fondi che soddisfano i criteri di idoneità, ma non tutti sono uguali.
Stai per fare un investimento a lungo termine, devi assicurarti della serietà e della sostenibilità della società di gestione che gestirà il tuo patrimonio.
Abbiamo avuto più di 10 anni di denaro gratis, ma questo non è più il caso con l'aumento dei tassi. È quindi necessario assicurarsi del livello di leva finanziaria utilizzato nel fondo e identificare bene i fattori che dovrebbero portare performance al vostro investimento.
VEDERE SE NON PIÙ RECENTE?
Il numero crescente di attori nella gestione di fondi di questo tipo ha portato a una crescente dispersione dei rendimenti, il che comporta un bisogno sempre maggiore di analisi ex ante per fare la scelta giusta.
La diversificazione è una regola d'oro in materia di investimenti e lo è ancora di più quando si investe nel private equity, perché si tratta di un investimento a lungo termine. Oltre a evitare il rischio di perdita di capitale e il rischio di insolvenza, la diversificazione settoriale e geografica consente di avere un portafoglio decorrelato. Inoltre, il rischio di liquidità è spesso sottovalutato dai consulenti dell'operazione (vedi punto 5). A seconda delle dimensioni del portafoglio, un minimo di 4-6 fondi ci sembra ottimale, il che corrisponde al livello di diversificazione classico riscontrato nella gestione di fondi istituzionali.
Liquidità nella scheda commerciale
Liquidità nel prospetto
Liquidità constatata in fine
Il principio del private equity è che le azioni non sono quotate su un mercato organizzato. La cessione di ogni partecipazione detenuta viene quindi trattata caso per caso, il che rende il processo di cessione relativamente lungo e l'investitore non può, come sul mercato azionario, vendere i suoi titoli in pochi secondi e percepire immediatamente la liquidità della cessione.
I prodotti sono spesso presentati nelle schede commerciali con una durata di detenzione che non include i possibili periodi di proroga, mentre un investimento in private equity deve essere considerato per l'intera durata, ovvero, nel caso più lungo, 12 anni! È quindi indispensabile essere accompagnati da uno specialista che sappia identificare la reale durata massima del vostro investimento.
Inoltre, in alcuni casi specifici (ad esempio, difficoltà nella cessione di un'attività importante del fondo o nomina di un liquidatore in caso di fallimento del gestore o di appropriazione indebita), la liquidità può essere superiore a quella indicata nel prospetto, al fine di tutelare i detentori di quote.
Ma ci sono anche altri fattori importanti per i quali i nostri clienti hanno spesso bisogno di assistenza:
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